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Puoi dire quel che vuoi, L’ascolto è…
non mi interessi!!!
Il più bel dono che posso ricevere e orire è quello di Lasciar dire qualunque cosa, senza escludere nulla.
confidarmi con qualcuno che mi ascolta, e che mi Essere presenti interamente, non solo con la testa,
ascolta senza riserve. L’ascolto, una preziosa qualità nello stesso tempo, lasciare tutto lo spazio.
dell’accoglienza… Esso comporta lo sviluppo di uno Se si parla, limitiamoci a proporre,
spazio di libertà e di umiltà, di pazienza, di fiducia. e il più vicino possibile a ciò che dice l’altro.
Non far precedere nulla al suo ascolto.
Si parla di tecniche dell’ascolto: ma esistono davvero? Astenersi da ogni giudizio,
Didiamo di quelle proposte che, sotto il nome di da tutto ciò che potrebbe definire l’altro.
“liberazione della parola”, possono trasformarsi in Lasciare che l’altro parli la sua lingua
indagini indiscrete, inappropriate, e che non e mantenersi nella sua domanda.
tengono in debito conto le attese di colui Rifiutare di entrare nel circolo della menzogna o della falsità.
che è venuto a trovarmi. Dimenticare di saper tutto,
rinunciare a poter tutto,
Forse possiamo suggerire a colui che ascolta di Non assumere alcun ruolo.
curare la qualità dell’accoglienza che ore alla Non pretendere nulla per l’altro
persona, l’umiltà, l’accettazione di non conoscere, e così scomparire completamente,
cioè di non tener conto di ciò che crede di sapere l’ascolto è ospitalità interiore.
sul suo interlocutore: questa è la prima ospitalità.
Ascoltare quello che non si dice con le parole. L’ascolto è silenzio: è lasciare, alla voce e alla parola di chi è davanti,
Oppure ciò che si nasconde dietro tutto lo spazio. E non c’è contraddizione. Perché ci sono diversi
le parole che vengono usate. silenzi: il che significa che il silenzio parla. Può dire la neutralità
benevola (o l’amore, o il desiderio di vita), ma anche l’assenza,
E poi ascoltare quello che non si osa, quello che non l’impazienza, il disprezzo, la crudeltà che contiene la sua parola
si riesce ad esprimere con facilità. È necessario saper nell’attesa della parola necessaria, il consenso dubbioso, la volontà
ascoltare il silenzio, l’assenza di parole o anche ciò di mettere alla prova, ecc… Quando il silenzio non dice
che si dice al di là delle parole. E non è facile, perché assolutamente nulla, non è aatto l’ascolto puro, ma è quanto di più
richiede a ciascuno di noi di rinunciare a ciò che opposto: perché al posto di essere spazio aperto, è muro, senza
crede di sapere. Richiede anche una disponibilità neppure la fessura dell’odio che è comunque relazione.
imprevista, inattesa. Che può toccare colei
o colui che non si disturba mai. Il buon ascolto è, nel suo silenzio, parola: essa dice che c’è ascolto…
Ecco perché può persino capitare che ascoltare sia parlare, parlare
C’è quello che ascoltiamo della conversazione. Ma con delle parole; perché in certi casi, in certi momenti, l’ascolto si
c’è anche ciò che bisogna capire in assenza di parole: rende presente attraverso delle parole. Pensare che il vero ascolto
ascoltare il silenzio. Ascoltare, è cominciare a tacere, significa non parlare mai è una scappatoia troppo facile. L’esigenza
per comprendere la domanda dell’altro: “Ascoltami”, terapeutica può allora nascondere la paura o l’impotenza di colui
per capire ciò che nasconde oltre le parole. che pretende di essere un ascoltatore.
François Drouilly Maurice Bellet